L’albicocca, elegante frutto dalle numerose proprietà

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L’albicocca, elegante frutto dalle numerose proprietà

L’albicocca, dall’elegante buccia vellutata e sottile, è considerata una miscela compatta di sostanze benefiche così potente tanto da mettere allegria in corpo.

Quali sono le origini dell’albicocca?

L’albicocca è un frutto antico, arrivato in Europa circa 2000 anni fa grazie alle importazioni dei Romani. Le origini della pianta di albicocco sono di natura asiatica: la pianta, comparsa inizialmente nella Cina nordorientale, si estese successivamente verso l’Asia centrale per poi giungere in Armenia (da qui l’origine del suo nome Prunus Armeniaca) dove, si racconta, venne scoperta da Alessandro Magno che scelse di introdurla nella civiltà occidentale.

Cosa contiene l’albicocca?

Dall’apprezzabile valore dietetico, le albicocche sono piccole sferette di pura e sana energia dal basso impatto calorico (51 in totale) grazie al suo concentrato di vitamina A, B, C e PP.
Tre albicocche contengono il 12% del fabbisogno giornaliero in soli 3 grammi di fibra, utile per mantenere sotto controllo l’iperglicemia.
Ricche di potassio, le albicocche risultano infatti indispensabili per recuperare i sali minerali persi con la sudorazione.

Il quadro delle proprietà di questo frutto dal sapore invitante lo si può arricchire, grazie ai minerali come magnesio, fosforo, ferro, calcio e rame, dalla sua capacità di aumentare le difese immunitarie, rendendolo così idoneo a grandi e piccini, sportivi e donne in gravidanza

Come scegliere e come conservare le albicocche?

Tecnicamente classificata come drupa, l’albicocca è un frutto carnoso contenente un solo seme osseo. Il colore della sua buccia cambia a seconda delle varietà, passando dal giallo chiaro delle orange summer, all’arancione intenso delle primus.

È fortemente consigliato consumare l’albicocca come frutto fresco per poter godere pienamente delle proprietà appena descritte, seguendo alcuni accorgimenti.
Ricordiamo innanzitutto che la maturazione dell’albicocca, a differenza di altri frutti, si blocca inesorabilmente una volta staccata dall’albero, lasciando così inalterato aroma e sapore.
Il grado di maturazione rappresenta così il fattore determinante al momento dell’acquisto. Ammaccature o parti verdi indicano una scarsa maturazione; decisamente meglio optare per frutti morbidi e profumati, con buccia liscia e vellutata, dal colore arancio intenso con lievi sfumature rosse.
La sensibilità alle variazioni climatiche ed ambientali dell’albicocca, ha portato ad un progressivo allungamento del suo calendario di maturazione, passando da un massimo di 4 o 5 settimane, alla copertura dell’intero periodo estivo.

Se consumate subito, le albicocche devono essere conservare in un locale fresco e ben arieggiato a temperatura ambiente, per durare un massimo di 1-2 giorni.
È importante ricordare che le albicocche non si prestano ad una lunga frigoconservazione, bensì alla trasformazione, date anche le sue mille virtù.

Dove si coltivano le albicocche?

Ben il 60% dell’intera produzione mondiale proviene dal bacino del Mediterraneo. Nell’ordine, infatti, i principali paesi produttori di albicocche sono Turchia, Russia, Spagna, Italia, Stati Uniti, Francia e Grecia. Nel nostro paese sono quattro le regioni da cui deriva l’84% del nostro raccolto: Campania (38,7%), Emilia-Romagna (26,6%), Basilicata (13,3%) e Sicilia (5,5%).

Alcune curiosità sulle albicocche

  • Se lasciate maturare sino a diventare troppo molli, le albicocche perdono le loro sostanze di massima capacità nutritiva. È quindi consigliato non aspettare che il frutto sia maturo ma è indicato mangiarle se ancora sode.
  • La polpa dell’albicocca non solo trova impiego in cucina per la realizzazione di marmellate, sciroppi, gelatine e gelati, ma anche nella cosmesi, utilizzata per ottenere maschere ed impacchi nutrienti, vellutanti e rinfrescanti per tutti i tipi di pelle.